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      E il degenere nipote di Napoleone Bonaparte di buon grado accoglieva quelle proposte, nella speranza di acquistare popolarità in Francia col prestigio della gloria militare, e predominio morale in Europa.
      Il Mazzini vide quel disegno funesto alla causa della libertà, e specialmente all'Italia coll'accrescer potenza alla nemica Austria(140)), e pubblicò vari scritti indirizzati alla nazione inglese, nei quali indicava l'onta d'un'alleanza con l'uomo del 2 dicembre, l'errore massimo di porre fede nell'Austria, e la necessità di non trasfondere sangue nuovo nelle vene di uno Stato che rappresentava il dispotismo, la ferocia, l'immobilità. Affermava essere invece degno della libera Inghilterra il fare appello, in nome del santo principio della nazionalità, alla Polonia. alla Germania, all'Ungheria, all'Italia e a tutti gli elementi rumeni, serbi, bulgari, albanesi, per sottrarli all'influenza russa ed inalzare intorno all'Impero moscovita una barriera vivente di giovani nazioni associate(141)).
      Ma sebbene queste idee del Mazzini fossero divise dai più eminenti uomini di stato inglesi, come Gladstone, Stansfeld, Forster, Roebuck ed altri, pure quell'alleanza assolutamente torta e immorale(142)) fu conchiusa in nome del sempre invocato equilibrio europeo. E di quell'alleanza, per opera del Cavour, entrava a far parte il Piemonte, che spediva in Crimea 15 000 valorosi soldati, mentre questi associati al resto dell'esercito ed a tutto il popolo(143)) avrebbero potuto costringere l'Austria ad abbandonare il Po.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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