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      Lo respinse perchè, oltre ad essere il Mazzini sinceramente e profondamente convinto, giudicava che tacendo o mentendo, non si ottengono mai unioni efficaci e durevoli(187)).
      Al cadere dell'anno 1870 - scrive il Saffi(188)) - quasi presago della sua fine, volle rivedere i suoi amici inglesi a Londra, serbando l'antica consuetudine di celebrare con essi a domestico ritrovo l'ora del passaggio dell'anno che muore all'anno che nasce. Mosse nel cuore dell'inverno da Lugano, in compagnia del suo giovane amico Giuseppe Nathan, passando il Gottardo, mal riparato dal freddo e dalla neve; onde gli si aggravò la tosse, che da tempo lo affaticava. Fatta breve dimora in Londra, si ricondusse nei primi giorni del '71 a Pisa, per dar mano più da vicino alla collaborazione della Roma del Popolo; poi di nuovo a Lugano nell'autunno di quell'anno, e vi si trattenne fino al febbrajo. Ma in principio di quel mese, non curando la rigida stagione, volle tornare a Pisa; e quel viaggio, molestato com'era dalla bronchite, l'uccise.
     
     
     
     
      CENNI E DOCUMENTI
     
      INTORNO ALL'INSURREZIONE LOMBARDA
     
      E ALLA
     
      GUERRA REGIA DEL 1848
     
      DICEMBRE 1849.
     
     
     
     
     
      SCRITTI DI GIUSEPPE MAZZINI
     
      I.
     
      TENDENZE NAZIONALI - MOTIVI DELLA GUERRA REGIA DOCUMENTI GOVERNATIVI
     
      II moto italiano assumeva più sempre di giorno in giorno il carattere nazionale che ne costituisce l'intima vita. Il grido Viva l'Italia suonava nell'estrema Sicilia; fremeva in ogni manifestazione di scontento locale: conchiudeva, come il delenda Carthago di Catone, ogni discorso politico.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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