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      I pochi uomini raccolti in due città d'Italia intorno alla bandiera repubblicana hanno fatto guerra più ostinata e più savia che non i molti legati a una bandiera di monarchia.
      Per guerra di popolo noi intendiamo una guerra santificata da un intento nazionale, nella quale si ponga in moto la massima cifra possibile delle forze spettanti al paese, adoprandole a seconda della loro natura e delle loro attitudini - nella quale gli elementi regolari e gl'irregolari, distribuiti in terreno adatto alle fazioni degli uni e degli altri, avvicendino la loro azione - nella quale si dica al popolo: la causa che qui si combatte è la tua; tuo sarà il premio della vittoria: tuoi devono essere gli sforzi per ottenerla; e un principio, una grande idea altamente bandita, e lealmente applicata da uomini puri, potenti di genio ed amati, desti, solleciti, susciti a insolita vita, a furore, tutte le facoltà di lotta e di sagrificio che sì facilmente si rivelano e s'addormentano nel core delle moltitudini: - nella quale nè privilegio di nascita o di favore, nè anzianità senza merito presieda alla formazione dell'esercito, ma il diritto d'elezione possibilmente applicato, l'insegnamento morale alternato col militare o i premî proposti dai compagni, approvati dai capi e dati dalla nazione, facciano sentire al soldato ch'ei non è macchina, ma parte di popolo e apostolo armato d'una causa santa - nella quale non s'avvezzino gli animi a riporre esclusivamente salute in un esercito, in un uomo, in una capitale, ma s'educhino a creare centro di resistenza per ogni dove, a vedere tutta intera la causa della patria dovunque un nucleo di prodi inalza una bandiera di vittoria o di morte - nella quale, maturato e tenuto in serbo un prudente disegno pel caso di gravi rovesci, le fazioni procedono audaci, rapide, imprevedute, calcolate più che non s'usa sugli elementi e sugli effetti morali, non inceppate da riguardi a diplomazie o da vecchie tradizioni regolatrici di circostanze normali - nella quale si guardi più ai popoli che ai governi, più ad allargare il cerchio dell'insurrezione che a paventare i moti del nemico, e più a ferire il nemico nel core che non a risparmiare un sagrificio al paese.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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