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      E a questa guerra - sola capace di salvare l'indipendenza e fondar nazione - la guerra regia doveva, per necessitą ineluttabile di tradizioni e d'intento, contrapporre le abitudini freddamente gerarchiche dei soldati del privilegio - il mero calcolo degli elementi materiali e la noncuranza d'ogni elemento morale, d'ogni entusiasmo, d'ogni fede che trasmuta il milite in eroe di vittoria e martirio - il disprezzo o il sospetto dei volontarī - l'importanza esclusiva data alla capitale - l'esercito quale era ordinato dal despotismo, co' suoi molti uffiziali tristissimi, co' suoi capi inetti pressochč tutti e taluni avversi alla guerra e peggio - la diffidenza d'ogni azione, d'ogni concitamento di popolo, che avrebbe sviluppato pił sempre tendenze democratiche e coscienza di diritti fatali al regnante - l'avversione a ogni consigliere che potesse, per influenza popolare, impor patti o doveri - la riverenza alla diplomazia straniera, ai patti, ai trattati, alle pretese governative risalenti all'epoca infausta del 1815, e quando anche inceppassero operazioni che avrebbero potuto riescir decisive - la ripugnanza a soccorrere Venezia repubblicana - il rifiuto d'ogni sussidio dal di fuori che potesse accrescere simpatie alla parte avversa alla monarchia - la vecchia tattica e la paura d'ogni fazione insolita, ardita - l'idea insistente, dominatrice, di salvarsi, in caso di rovescio, il Piemonte ed il trono - e segnatamente un germe, mortale all'entusiasmo, di divisione tra i combattenti per la stessa causa, un meschino progetto d'egoismo politico sostituito alla grande idea nazionale(202)). Nč io parlo, come ognun vede, di tradimento; e s'anche io vi credessi, non consuonerebbe all'indole mia gittarne l'accusa sopra una tomba.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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