Pagina (800/1484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il governo provvisorio voleva appunto il contrario.
      Ignari di guerra e d'altro; fermissimi in credere che l'esercito regio bastasse a ogni cosa; vincolati, i pił almeno, al patto della fusione monarchica e pensando stoltamente ch'unica via per condurre il disegno a buon porto fosse, che il re vincesse solo e il popolo fosse ridotto a scegliere tra gli Austriaci e lui; poco leali e quindi poco credenti nell'altrui lealtą, proclivi al raggiro politico perchč poveri di concetto, d'amore e d'ingegno - gli influenti tra i membri posero ogni studio nel preparare l'opinione alla monarchia piemontese e nel suscitare nemici alla parte nostra: nessuno nelle cose della guerra, nessuno nell'armare, nell'ordinare, nel mantenere infiammato e militante il paese; i pochi buoni tra loro non partecipavano al disegno, partecipavano al fare e al non fare per debolezza di tempra o per vincoli d'amistą individuale.
      La condotta dei repubblicani fu semplice e chiara.
      Un'associazione democratica, pubblica e con basi di statuti comunicati al governo, fu impiantata dai giovani delle barricate nei giorni che seguirono la vittoria del popolo, e prima ch'io giungessi in Milano: avendo il governo annunziato(218)) ch'ei convocherebbe nel pił breve termine possibile una rappresentanza nazionale, affinchč un voto libero, che fosse la vera espressione del poter popolare, potesse decidere i futuri destini della patria, era naturale e giovevole che l'elemento repubblicano manifestasse con un atto legale la propria esistenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





Austriaci Milano