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      Voi non potete mutare le abitudini, le tendenze, i bisogni all'aristocrazia del clero; non potete cancellare l'aborrimento che il popolo nutre per essa; e non potete appoggiarvi sopra una parte moderata, intermedia, che in Roma non esiste. Potrete dettare provvedimenti; ma l'inesecuzione delle leggi fu sempre, è, e sarà la piaga mortale negli Stati romani. E questa inesecuzione, dipendente dalla natura degli elementi che costituiscono il potere escludente la severa responsabilità, crescerà di tanto quanto più per opera vostra all'agitazione legale e pubblica si sostituirà di bel nuovo la guerra extra-legale delle associazioni segrete, e Dio nol voglia - alla condanna delle leggi il pugnale del popolano irritato e disperato di giusta difesa. La miseria, la fatale rovina delle finanze e l'anarchia, inseparabile dal disprezzo in che si tengono i reggitori, aspreggieranno la contesa fra i diversi elementi che compongon lo Stato. Intanto avete il vecchio governo ripristinato senza condizioni; le commissioni per ispiare, retroagendo, i fatti politici; e gli uomini, non di Pio IX, ma di papa Gregorio, padroni in Roma e nella provincia.
      Voi volevate mantenere, accrescere l'influenza francese in Italia; e l'avete perduta: perduta coi popoli, ai quali avete iniquamente e ingratamente rapito libertà e indipendenza: perduta cogli oppressori dei popoli per ciò appunto che li avete liberati, scendendo ad allearvi con essi, dai timori che inspiravate: perduta coi satelliti del papato, perchè la condizione vostra in faccia alla Francia vi costringe a nojarli con suggerimenti di concessioni, ch'essi non ammettono nè possono ammettere senza scavarsi, rinnegando il principio che li sostiene, la sepoltura.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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