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      La lista dei decreti pubblicati via via dal giornale officiale di Roma è risposta che basta a tutte parole possibili sulla parte sostenuta dalla Francia in Roma; alle falsità che riguardano la condizione degli spiriti nello Stato risponde il fatto che, sperperata, imprigionata, esiliata la parte più energica della popolazione, sciolto l'esercito, disarmato il paese, non s'osa interrogare il voto dei cittadini, e son necessarî a impedire l'insurrezione 6000 Spagnuoli, 20 000 Austriaci e 40 000 Francesi.
     
      Dalla discussione tenuta nell'Assemblea emergono irrevocabili parecchî fatti che giova registrare a insegnamento e a conforto:
      Che la spedizione francese contro Roma fu ideata ed eseguita coll'intento di restaurare senza limitazione alcuna di diritto la sovranità temporale del papa: è confessione oggi di tutti, da Thiers a Odillon Barrot;
      Che l'intento dei negoziati, o meglio - per dichiarazione esplicita del signor O. Barrot a nome de' suoi colleghi e del presidente - delle rispettose timide istanze del governo francese, è quello d'ottenere dal papa concessione d'una consulta che voti l'imposta, consulta nominata dai consigli municipali e risultante dal principio elettivo al terzo grado;
      Che la lettera del presidente è nulla, capriccio d'inetto o, come direbbe il signor Barrot, codarda millanteria;
      Che, quantunque - sono parole del signor Barrot - la separazione dei due poteri, temporale e spirituale, sia per tutta Europa necessaria alla libertà di coscienza, alla vera e durevole libertà, non può nè deve ammettersi per Roma, e che tre milioni d'uomini italiani sono condannati a starsi eccezione di servitù e negazione di progresso fra le nazioni;


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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