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      Mercè tali disposizioni, una qualsiasi opportunità, un primo segno di buon volere del Governo inglese avrebbe senz'altro dato nascimento ad un'alleanza assai più sincera, più morale e feconda di quella alla quale l'Inghilterra fu indotta da voi.
      Voi vi cacciaste di mezzo fra i due popoli, e su ciò ch'era buono e sacro innestaste disegni egoisti e ambiziosi. Di una solenne riconciliazione, che, sotto il vessillo della libertà, sarebbe stata come benedizione dall'alto sul genere umano, faceste un tristo e sterile connubio tra la libertà e la tirannide, tra la vita e la morte. L'Inghilterra non fu per voi che strumento a brame dinastiche: l'alleanza ponte fra voi e le Potenze diffidenti d'Europa.
      Le vostre prime pratiche furono volte alla Russia. Naturali tendenze, logica di despota, e non so che ricordi delle conferenze del Kremlino, vi spronavano a quella parte. La Russia non accolse le offerte. Lo Tsar sentiva di non poter fare a fidanza colla vostra parola. I vostri agenti, quasi a legittimarvi con nozze regali, avevano tentato indarno tutte le corti germaniche, in cerca di una sposa per voi. L'Europa dinastica v'era chiusa; la leva della rivoluzione vietata; suicidio l'agitarla contro le Potenze. Però pensaste all'Inghilterra. Vi occorreva tal cosa, che vi additasse ad un tratto partecipe del sodalizio de' poteri legittimi; vi occorreva una conferenza diplomatica, un trattato di pace, al quale apporre, insieme con essi, la vostra firma. Strada alla pace era la guerra; e voi la provocaste.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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