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      L'Inghilterra v'entrò, renitente, al vostro fianco, ma con animo perfettamente sincero, e mosse il primo passo con fermo proposito di trarne qualche pratico e permanente effetto. Ma volendo voi evitare il risvegliarsi delle nazionali insurrezioni, e fare, ad un tempo, le prime parti nella guerra, sacrificaste per ciò la questione strategica al vostro intento politico. A Riga e a Odessa preferiste la Crimea. Non era ivi pericolo di un moto polacco: e le vostre forze di terra, in un assedio lungamente protratto, doveano, per loro naturale superiorità, risplendere su quelle dei vostri alleati. Oltrechè, concentrata la guerra ad oppugnare un avamposto lungi dalle parti vitali dell'impero nemico, v'era lasciata possibilità di negoziazioni amichevoli collo Tsar pel futuro, ed argomento a dirgli quando che fosse: l'Inghilterra, posta davvero alla prova, v'avrebbe colpito nel core: io vi salvai. Così, mercè vostra, e per la condiscendenza colpevole del Governo britannico, la guerra, traviata dal suo naturale indirizzo, si ridusse ad un brillante duello au prémier sang, senz'altro risultamento, da quello in fuori che voi avevate prefisso alla giostra. Quando, al chiudersi del primo periodo, l'Inghilterra cominciò a intendere la necessità di una lotta seria, e l'importanza europea della contesa, e lo Tsar consentì a differire la esecuzione lungamente vagheggiata de' suoi disegni in Oriente, voi vi affrettaste a soddisfarlo a qualunque patto, e senza salde guarentigie per l'avvenire; e, come avevate trascinata la Gran Bretagna, contro suo grado, all'esperimento dell'armi, così la forzaste ad accettare, riluttante invano, l'inganno di una pace precaria.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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