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      La vita č sacra, voi dite. Ma la vita degli uomini che muojono di languore nelle isole, convertite in ergastoli pei migliori, delle spiaggie napoletane; la vita degli uomini che muojono di miasmi pestilenziali a Cayenne, senza colpa, senza giudizio, senz'altra cagione che il terrore sospettoso di un despota; la vita delle madri, delle sorelle che muojono di dolore per quei miseri in Francia e in Italia, non č sacra essa pure? E la vita d'un popolo - la coscienza dei suoi diritti, delle sue speranze, del suo avvenire, della missione che gli č data da compiere - non č sacra per voi? Voi avete per l'assassino del viandante il carnefice; perchč serbate l'inviolabilitā alla vita dell'assassino d'una nazione? voi spegnereste, con qualunque arme vi trovaste dinanzi, l'uomo che minacciasse rovina, tentando l'incendio d'una polveriera, a mezza cittā; perchč non volete che altri spenga l'uomo artefice di rovina continua a cento cittā; persecutore di milioni, tiranno del corpo e dell'anima d'una gente intera? Sofisti ed eterni contraddittori di voi medesimi! Voi vi assumete il sacerdozio della santitā della vita ogni qual volta vi sta davanti un reo coronato e dimenticate che i vostri gendarmi, i vostri doganieri, hanno da voi l'autoritā di far fuoco sul masnadiere, sul contrabbandiere che fugge.
      La vita č sacra! E la guerra? Non la intimate voi, quando l'onore e l'utile del paese o della monarchia, alla quale servite, vi sembra richiederlo? Non cacciaste due mila vite di soldati nostri a spegnersi sui campi della Crimea in battaglie non nostre, sol perchč intravedeste in quel sacrificio una probabilitā d'accrescere in Europa lustro alla monarchia piemontese?


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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