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      Noi adoriamo una fede: la FEDE NAZIONALE; - un principio: il PRINCIPIO popolare repubblicano; - una politica: l'espressione ardita, continua, colla parola e coi fatti, del DIRITTO italiano: voi piegate il ginocchio davanti alla forza, ai trattati del 1815, al dispotismo, a ogni cosa che sia, purchč sorretta da squadre grosse. Non avete scorta di moralitą nč di fede.
      Noi vi accusiamo: voi ci calunniate.
      Tra voi e noi, signore, l'Italia giudicherą. Io penso talora che voi avreste potuto, volendo, fare l'Italia, e che la politica del marchese d'Azeglio e la vostra non sommeranno che a disfare il Piemonte.
     
      Giugno, 1858.
     
      GIUSEPPE MAZZINI.
     
     
     
     
      A VITTORIO EMANUELE
     
      SIRE,
     
      Potete, di mezzo al frastuono di lodi codarde e di adulazioni servili, che i cupidi faccendieri, gli ambiziosi d'un giorno e i nati ad essere cortigiani d'ogni potere v'inalzano intorno, discernere e intendere la parola d'un uomo libero che nč teme nč spera da Voi, nč ambisce fuorchč di vivere e di morire in pace colla propria coscienza? Siete tale da porger l'orecchio, fra le premature adesioni d'intere provincie e le note insidiosamente carezzevoli di tutta una Diplomazia, alla voce solitaria d'un individuo, che non ha merito se non quello d'amare d'immenso e disinteressato amore l'Italia, e dirvi: - da quella voce puņ forse venirmi il Vero? - Allora, uditemi: perņ che io, parlandovi, non posso dirvi che il vero, o ciņ che l'intelletto ed il core mi fanno credere vero. Repubblicano di fede, ogni errore di re dovrebbe, s'io non guardassi che al mio Partito, sorridermi, come elemento di condanna alla monarchia.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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