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      La libertà vi viene da Dio; e voi non potete alienarla senza violarne la Legge. Voi siete liberi perchè siete Uomini, e perchè dovete conto alla Patria e a Dio dell'opere vostre. Voi dunque affermerete la vostra Libertà, non, come i falsi profeti vi suggeriscono, in virtù di qualche vecchia pergamena che ne faccia menzione - ciò che una pergamena vi dà un'altra pergamena può torvelo - nè di concessioni di principi, che una lunga storia di tradimenti v'insegna revocarsi sempre il dì dopo, o l'altro, - ma in nome dell'irrevocabile Diritto umano. E vi leverete col grido: colla nostra Libertà per la Patria.
      E se, dimenticando la buona vecchia tradizione Italiana e la storia degli ultimi cinquanta anni e le parole che Dio disse a Samuele profeta, volete pur darvi un re, sia almeno quel re il figlio, l'eletto della vostra Libertà e riceva, insieme al Patto che i vostri Delegati liberamente raccolti scriveranno in Roma per la Nazione, la sua corona da voi, e il vostro linguaggio gl'insegni ad ogni ora ch'ei l'ebbe da voi e che potete e vorrete ritoglierla ogniqualvolta ei falserà quel Patto, o a voi piacerà governarvi in modo più affine al Vero e più favorevole ai fati della Patria vostra.
      Gli antichi uomini dell'Arragona, quando l'Arragona era libera, dicevano al Re ch'essi eleggevano: noi che, singoli, vi siamo eguali, e uniti possiamo più di voi, vi facciamo re nostro, a patto che voi manteniate i nostri diritti e le nostre libertà. E se no, NO.
      E voi all'uomo che s'assume d'esservi re dovreste dire: a patto che voi poniate, senza indugio, esercito, tesori, opera e vita a servizio di tutta quanta l'Italia, e rompiate ogni vincolo che non sia col Popolo d'Italia, e domandiate tre volte perdono a Dio e all'Italia d'aver lasciato che si contaminasse la Patria dall'alleanza coll'uomo che versò, in nome della tirannide, il sangue di Roma.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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