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      Ma io vi dico, ed altri vi ha detto, che voi siete servi dei vostri servi; servi del re che tiene le belle e forti regioni del Mezzogiorno: servi del Vicario del Genio del Male: servi di meschine trepide ambizioni dinastiche: servi di prelati, di cortigiani, faccendieri e sofisti, che immiseriscono le vostro guerre, incatenano colle vecchie tradizioni e colle gerarchie d'anticamera il genio dei vostri militi, intorpidiscono le vostre facoltà e ammorzano il vostro entusiasmo con polvere e fango di protocolli: servi di governucci diseredati egualmente di pensiero e di azione, i quali regolano il vostro moto nazionale colle forme d'una vecchia danza di corte, e, con un popolo fremente innanzi, dissertano sull'accogliere o sull'accettare, e sopra ogni sillaba venuta da Biarritz o da altro ricettacolo di Despota traditore, come i Greci del Basso-Impero dissertavano, morente la Patria, sulla luce che veniva o non veniva dall'ombelico.
      Emancipatevi, in nome della Libertà, da tutti costoro - da quei che mandano deputazioni a regnanti stranieri per chieder loro permesso di vivere liberi - da quei che smembrano la Causa d'Italia, restringendo ad una o ad altra zona della vostra terra i diritti trepidamente enunziati - da quei che spendono la vostra polvere da cannone, non contro il nemico, ma per celebrare i benefizî e le glorie d'una annessione ch'è favola - da quei che vi dicono: sperate nell'uomo di Villafranca, nello Tsar, nel Convegno futuro dei Principi, invece di dirvi: sperate in voi stessi, nelle vostre bajonette, nel diritto Italiano e nel Dio di Giustizia - da quei che dicono a chi parla d'insorgere: sostate sino al finir delle Conferenze in Zurigo o sino al cominciare delle Conferenze in Bruxelles - da quei che v'hanno detto: durate immobili, mentre si vendeva a Venezia o si scannava in Perugia - da quei che vi vietano, mentre ogni giorno che corre frutta proscrizione ai nostri e ordinamento di forza al nemico, di varcar la Cattolica - da quei che si dicono chiamati a governare una impresa di libertà, e, perchè non s'impaurisca il dispotismo straniero, vi vietano libertà di parola, di pubblici convegni, di stampa.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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