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      I vostri giornali governativi rivelano senza vestigio di rossore il segreto di quelle mosse. L'armi italiane scintillano ai gioghi dell'Alpi per proteggerle contro noi, contro tentativi possibili, a pro dei poveri Veneti, degli uomini che liberarono il Mezzogiorno d'Italia. I vostri bersaglieri sono collocati di fronte agli Austriaci per difenderli da ogni assalto italiano, come i zuavi di Francia difendono in Roma il Papa. Dormite tranquilli, Croati: i soldati d'Italia guardano i passi per voi. I sogni di gloria degli uomini che li mandano non vanno al di là d'un secondo Aspromonte.
      Ma perchè? Perchè, tremanti d'ogni straniero, taciti davanti al perenne insulto dell'occupazione di Roma, incapaci d'una deliberazione ardita a pro di Venezia e servi anche oggi, quando un Popolo di ventidue milioni è con essi, della timida, lenta, obliqua politica piemontese, sorgono audaci e rapidi nei propositi contro ogni supposta mossa di cittadini, e trovano coraggio d'azione ad ogni sospettare di spia che accenni a generose aspirazioni negli Italiani? Perchè questi uomini, che a fronte di due anni di guerra ordinata, alimentata da Roma Papale, non osano dire agli invasori francesi: sgombrate la base d'operazione del brigantaggio, diventano a un tratto energici per proteggere l'usurpata frontiera dell'Austria? Perchè, se sospettano che i nostri fratelli dell'Alpi pensino a insorgere, si frappongono in armi fra essi e noi, quasi a dir loro: rimarrete soli e senza il menomo ajuto dai vostri? Vogliono Roma, o preferiscono che duri indefinitamente un mortale pericolo all'Unità? Vogliono Venezia libera o serva?


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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