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      E tra noi? Ah! qual cumulo di rimorsi dovrebbe opprimere un giorno - se i coniatori di circolari potessero esserne capaci mai - l'anima di questi gazzettieri monarchici che diffondono l'immoralità della menzogna e dell'odio; versano nel core dei giovani, in un Popolo nascente alla Libertà, la diffidenza, lo scredito sul principale stromento d'educazione, la Stampa; e irritano colla persecuzione e coll'intolleranza le passioni vendicatrici e di ribellione contro l'ingiustizia, dove non bisognerebbe che seminar l'amore e la riverenza alla libera discussione! Pochi tra noi vi sanno inetti, più che settari avveduti e calcolatori; d'anima volgare e meschinamente invida, più che profondamente malvagia; irritabili e collerici per natura di fiacchi; adoratori ciechi, per difetto di fede, d'ogni fatto che appaja potente, e servi ad ogni potere confortato di bajonette e d'erario. Sanno che schiamazzaste, prima del 1859, maledizioni, poi adulazioni schifose al Bonaparte; inni, finchè vinse, a Garibaldi, come anch'oggi al re-mito, a Cavour, a Ricasoli, a Rattazzi, a Minghetti, a chi no? Schiamazzereste(300)) a noi se vincessimo; però essi vi guardano sorridendo, e vi vedrebbero, stringendosi nelle spalle, mutar linguaggio e mendicare interpretazioni di progresso all'antico, il dì che fosse mutata l'instituzione. Ma gli altri? I non educati dalle lunghe delusioni e dallo studio severo delle umane cose a tollerare e compiangere? A giudizî ingiusti non opporranno giudizî ingiusti, alle calunnie ribellione d'accuse appassionate e violenti?


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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