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      Sentono quest'orgoglio i nostri giovani, o l'hanno sommerso nel disprezzo dell'ideale, al quale oggi li alletta un materialismo che fu sempre conseguenza o preludio di servitų? A me quest'orgoglio del nome italiano insuperbė nell'anima fin da quando, nel silenzio comune e fra le mura d'una prigione, mi prostrai davanti al pensiero d'una Italia repubblicana iniziatrice in Europa e giurai fede alla sua bandiera. Come i figli della Polonia portavano con sč nella proscrizione, quasi reliquia, una zolla della loro terra, portammo, io e i miei amici, quel sacro pensiero con noi nell'esilio e lo serbammo incontaminato per voi, o giovani, sperando che lo raccogliereste in tempi migliori, quando vi sarebbe dato di tradurlo in fatto. E oggi vi č dato. Oggi l'Europa č in tali condizioni, che a voi basta il sorgere a compire, in nome d'un principio e affratellandovi arditamente coi Popoli che v'aspettano, la vostra Rivoluzione Nazionale, perchč la vostra Patria diventi iniziatrice d'un'Epoca e guidatrice delle Nazioni sulla via del Progresso. Una dichiarazione di Principî, dettata da Roma libera ai Popoli e appoggiata da due o tre atti ai quali pių volte accennai, darebbe all'Italia un Primato morale, che da oltre a mezzo secolo č vacante in Europa.
      Se agli uomini che, invecchiati anzi tempo, si chiamano pratici perchč hanno imparato a tacere, e patrioti perchč agli inevitabili errori del povero Lanza antepongono le colpe subdole di Rattazzi, la iniziativa italiana in Europa sembri folle utopia, poco monta.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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