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      A mezzogiorno e a oriente, data per sempre Costantinopoli alla Libertą occidentale e inalzata contro lo Tsarismo una barriera di giovani popoli federati a difendere la propria indipendenza, la Russia sarebbe consegnata ai suoi limiti naturali, la civiltą e la produzione europea conquisterebbero un immenso e singolarmente fecondo terreno, due delle tre grandi vie al mondo asiatico sarebbero schiuse e normalmente assicurate al commercio d'Europa e segnatamente, mercč la nostra iniziativa slavo-ellenica-daco-romana, a quello d'Italia.
      Abbiamo nominato il mondo asiatico. Ed č infatti verso quello, se guardiamo nel futuro e oltre ai nostri confini, che convergono oggi le grandi linee del moto europeo. Popolata un tempo dalle emigrazioni asiatiche che ci recarono i primi germi di civiltą e le prime tendenze nazionali, l'Europa tende oggi provvidenzialmente a riportare all'Asia la civiltą sviluppata da quei germi sulle proprie terre privilegiate. Figli delle razze včdiche, noi, dopo un lungo e faticoso pellegrinaggio, ci sentiamo quasi da mano ignota sospinti a cercar nei luoghi che ci furono cuna un vasto campo alla nostra missione morale trasformatrice dell'idea religiosa, un vasto terreno alla nostra attivitą industriale e agricola trasformatrice del mondo esterno. L'Europa preme sull'Asia e la invade nelle sue varie regioni colla conquista inglese nell'India, col lento inoltrarsi della Russia al nord, colle concessioni periodicamente strappate alla China, colle mosse americane attraverso le Montagne Rocciose, colle colonizzazioni, col contrabbando.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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