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      Ma quella coscienza ha bisogno d'essere definita. Ed è necessario definire pubblicamente, solennemente, per tutti quale sia il fine nazionale, quale la migliore forma di associazione che può, salvi i perenni diritti del Progresso, guidare i cittadini della nuova Nazione a raggiungerlo.
      Bisogna, in altri termini, che la Nazione interroghi la propria vita e le dia espressione di legge perchè sia norma alle opere nel paese e base riconosciuta di contatto cogli altri popoli.
      Questa pubblica, solenne espressione è il PATTO NAZIONALE. Senza esso non esiste Nazione.
      Quale autorità può dettarlo?
      Una sola: la Nazione medesima.
      È necessario a questo esame della propria vita comune e della propria vocazione l'intervento di tutti gli elementi che compongono la Nazione. L'esclusione di un solo elemento costituirebbe a suo danno ingiustizia e tirannide.
      Il paese che intende a formar Nazione elegge con voto universale i migliori tra i suoi a rappresentarlo e dettare il Patto, l'insieme dei principî che ne costituiscono la vita comune e dei quali tutte le leggi future dovranno essere progressivamente l'applicazione.
      Assemblea siffatta, che noi chiameremmo volontieri Concilio nazionale, ha nome universalmente adottato di COSTITUENTE.
      Senza COSTITUENTE e PATTO NAZIONALE non esiste Nazione fuorchè di nome.
      L'Italia non ebbe la prima e non ha il secondo.
      Le popolazioni italiane, fatte libere per le armi altrui o per virtù propria, furono interrogate se volessero unirsi o rimanersi divise, e la risposta non poteva esser dubbia.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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