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      (91) Il materialismo, che nei secoli di servaggio s'č abbarbicato, assumendo aspetto d'opposizione, alle menti Italiane, ed ha invaso, isterilendole, letteratura, storia, filosofia, ha generato una politica, pretesa sperimentale, vero mare morto, i cui frutti gettati qua e lą sulle spiaggie si risolvono in cenere: politica che abborrendo dai vasti principī sintetici, stendardo dei grandi periodi d'incivilimento, s'aggira nei fatti, come l'anatomia tra gli scheletri, e li esamina freddi, muti, isolati, come la morte del passato li ha fatti, senza risalire dalle cagioni secondarie alle prime, senza risuscitarne la vita, senza pure intravvederne la connessione generale, e l'andamento progressivo; politica, il cui sommo risultato scientifico č quello della vicenda alterna delle sorti e dei popoli, il cui sommo risultato morale č quello d'indurre negli animi una rassegnazione asiatica che soggiace ai fatti senza pure attentarsi di romperli o modificarli. Č dottrina, che vive quasi esclusivamente di passato, e rinega l'avvenire: guarda con amore ai miglioramenti materiali, non s'avvedendo che dove questi non derivino dall'applicazione d'un principio morale, si rimangono sempre precarī, sottoposti all'ineguaglianza e all'arbitrio; e i dotti che la versano nei loro scritti s'arrestano a Machiavelli in politica, a Condillac in filosofia, ai teoremi d'Obbes in diritto sociale, e deliziandosi nelle ipotesi della guerra connaturale all'uomo, della forza costituente diritto, del clima padrone assoluto delle nazioni, sorridono all'altre del progresso, della umana perfettibilitą, della fratellanza tra' popoli, dell'abolizione della pena di morte, come a sogni di cervelli esaltati e superficiali.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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