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      Questa speranza era l'anima della loro vita. Amavano ambi con tenerezza la madre; ma di quell'amore che leva all'angiolo, non respinge fra i bruti, di quell'amore che confessa suo primo debito far del core un tempio a' più alti e nobili affetti, purificandolo d'ogni egoismo e consacrandolo al Giusto, al Bello, e all'eterno Vero. Attilio era marito e padre; ma la missione da Dio commessagli d'educare un'anima al bene gli era di sprone, anzichè di ritegno, all'impresa; e la donna del suo core, oggi morta, come dirò, di dolore, era degna di lui e partecipe, quanto conveniva, de' suoi segreti.
      Della corrispondenza dei due fratelli con me da quel primo giorno sino alla loro fuga d'Italia, e dei disegni ch'essi maturavano a prò del paese io non posso, per ragioni che tutti intendono, dar conto alcuno. Ma dall'unico frammento, spettante alla fine del 1843, che mi sia dato, senza pericolo d'altri, inserire, apparirà come più potente di tutti i meditati disegni fremesse fin d'allora nell'anima loro la febbre d'azione, d'azione personale, immediata, che decretava non molto dopo la loro morte in Calabria. "Il fermento insurrezionale in Italia - mi scriveva Attilio - dura, se debbo credere alle voci che corrono, tuttavia; e pensando che potrebbe ben essere l'aurora del gran giorno di nostra liberazione, mi pare che ad ogni buon patriota corra l'obbligo di cooperarvi per quanto gli è possibile. Sto dunque studiando il modo di potermi recare io stesso sulla scena d'azione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e, se non vi riescirò, non sarà certamente mia colpa.


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I Fratelli Bandiera
di Giuseppe Mazzini
Libreria Editrice Milanese
1944 pagine 74

   





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