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      Quale unione posta all'incontro d'una sola età riesce senza fallo ad ogni altra di gran lunga superiore; il che non adiviene a chiunque, l'immensa corsa dell'antichità ne' suoi secoli dividendo, ciascuno di essi in comparazion de' presenti separatamente considera. Ed in vero non so in qual mai altra avventurosa etade nascesse donna, che al par di voi tanti pregi in se stessa sì leggiadramente raccogliesse. Poiché, se a que' doni ho riguardo che dalla man della sorte senza opera nostra derivano, vi veggo dal chiaro sangue della gloriosissima Casa d'Este discesa, il quale presso a mill'anni le regge d'Europa adornando non è fino ad ora per altre vene trascorso che d'eroine e d'eroi: da quel sangue, di cui tanti illustri scrittori divinamente ragionarono, che, se volessi anch'io scriverne i pregi, oltre che sarebbe opera vana e superflua, gran parte dello splendore a lui dovuto con l'oscurità del mio ingegno involargli potrei. Né minor dono della sorte riputar deggio, a mio credere, l'esser voi accoppiata all'Eccellentissimo signor Francesco Maria Gambacorta duca di Limatola e vostro degnissimo consorte; il quale alla magnificenza dell'animo suo, alla saviezza della sua mente ed al candore de' costumi aggiunge l'illustre legnaggio della generosa famiglia Gambacorta, la quale per più secoli nella pisana repubblica i primi onori occupando s'avvanzò a tanto, che Lotto Gambacorta di quella pervenne all'assoluta signoria, ed in essa i suoi successori si mantennero, finché Giovanni trasportò questa nobil famiglia nel regno di Napoli, ove, per vari rami diffondendosi, con tanta gloria risplende.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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