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      E fin da allora avrei voluto in altra forma darvi testimonianza della mia venerazione, che improvisamente poetando siccome in quel tempo facea: in qual maniera di comporre benché talvolta più vivi e poetici lumi suggeriti dall'estro scorressero di quelli che a sangue freddo la considerazion somministri, pure, come cosa non permanente ma momentanea e fugace, men degna del mio fine la reputava. Ma, ritrovandomi ora in Napoli, né tolerando di più lungamente differire a me stesso la sorte di mostrarvi qualche saggio del mio divoto ossequio, ho raccolto in questo picciol volume alcuni miei componimenti poetici, i quali come primi frutti del mio debile ingegno sono a voi più che ad ogni altra dovuti, poiché colla generosa compiacenza che delle mie fatighe vi siete degnata mostrarmi mi avete a tal opera animato: quali componimenti allor meno degni di riprensione saranno senza fallo stimati, quando a chi a ciò si accingesse sovvenga essere eglino prodotti per entro il corso di studi più necessari e severi.
      Il primo fra questi è un piccolo poemetto fatto in occasione del felicissimo parto d'Elisabetta Augusta, quale è composto sì per la divozione che a quest'invittissimo germe è dovuta da chiunque romana religione e romane leggi professa, come ancora per soddisfare all'obbligo a me particolarmente imposto dall'onore che godo della famigliarità dell'eccellentissimo signor conte Gallas ambasciadore cesareo in Roma.
      Viene dopo di esso una tragedia intitolata Il Giustino, in cui non mi sono curato di recedere dal comun uso delle mutazioni di scene per serbar l'unità di luogo, parendomi in ciò impossibile l'imitazione degli antichi a chi voglia comporre per il teatro presente e non per la sola sua gloria.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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