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      Non dico questo perché pretenda che il mio amore debba esser misura de' suoi favori, ma perché quindi ella raccolga quanto dappresso mi riguardino i beneficii dal medesimo ricevuti. Con un rigido e severo celibe, ignaro delle tenerezze paterne, e però meno rammollito ed umano, io dissimulerei questa mia forse soverchia tenerezza; ma il suo buon cuore spero che rivolgerà in soggetto di lode la mia medesima debolezza. Il piacere di parlar seco mi ha fatto esser più lungo che non doveva; e non ho saputo moderare il desiderio di scriverle, avendone avuta l'opportunità da me tanto desiderata. È pur la vera massima che da' beneficati per lo più si esiga ingratitudine. Ella comincia ad esperimentarlo nella noia dell'eterna mia lettera. Lo soffra in pace, ed onorandomi de' suoi venerati comandi mi dia occasione di servirla, quanto l'ho incomodata. E baciandole divotamente le mani resto.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - TORINO
     
      Venezia 16 Febbraio 1726.
     
      Il mio Siroe è alle stelle molto più che non fece la Didone l'anno scorso. Non vi mando il libretto per non farvi spendere; ditemi come volete che lo indirizzi, che lo farò. Ho scritto al signor Carlo che vi mandi le Istituzioni canoniche e civili. E queste intanto si possono stampar da sé come cose molto differenti di merito e di materia dal libro de Romano Imperio. Si può bene promettere fra breve l'impressione anche di questo, e facendola bisognerebbe ristampare anche il primo libro acciò vadano uniti. Ma questo non si può fare se io non sono in Napoli per mettere in ordine il manoscritto, il quale ha bisogno di esser copiato.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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