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      Non è però questo l'ultimo segno de' miei voti e delle comuni speranze. Mentre ne attendo il compimento, si degni la Eminenza Vostra di raddolcirmene l'impazienza colla continuazione del suo validissimo patrocinio, di cui umilmente supplicandola al bacio della sacra porpora profondamente m'inchino.
     
     
     
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      A MARIANNA BULGARELLI BENTI - ROMA
     
      Vienna 12 gennaio 1732.
     
      Voi sarete in mezzo a' divertimenti teatrali, ed io ho cominciato a seccarmi intorno all'Oratorio. Divertitevi voi per me; ché vi assicuro che il piacer vostro fa gran parte del mio.
      Ho molto pensato per mandarvi un foglio di direzione, toccante il mio Demetrio: ma esaminando l'opera, parmi così poco intricata, che farei torto a voi ed a me se volessi istruirvi. L'unica scena un poco intricata, per la situazione de' personaggi, è quella del porto nell'atto primo, quando la regina va a scegliere, e sopraggiunge Alceste. In detta scena il trono deve stare, secondo il solito, a destra, e deve avere da' lati quattro sedili o sian cuscini alla barbara, cioè due per parte; e questi servono per li Grandi del regno. Due altri somiglianti sedili debbono esser situati in faccia al trono, dalla parte del secondo cembalo, ma più vicino all'orchestra che sia possibile. Ed appresso a questi, altri tre sedili pur simili per Fenicio, Olinto ed Alceste. Onde i sedili in tutto dovranno essere nove, cioè sei per li Grandi e tre per li personaggi. Quelli però per li Grandi possono farsi attaccati a due per due per comodo maggiore: ma i musici devono avere ciascuno il suo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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