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      Finita l'ultima recita dell'Issipile, l'augustissimo padrone, nello scendere dalla sua sedia, mi venne all'incontro, ed in presenza di tutta la Corte ebbe la clemenza di mostrare d'essere contento della mia fatica, esprimendosi: Che l'opera era bella molto; ch'era assai bene riuscita, e che egli era di me soddisfatto. Grazia tanto distinta quanto difficile ad ottenere dal nostro padrone, così sostenuto in pubblico che, quando si degna di farla, è certamente fatta a bello studio e non a caso. Vi dico tutto perché, malgrado la vostra affettata indifferenza su la mia persona, spero, anzi credo certamente, che v'interessi all'estremo tutto ciò che mi riguarda.
      È vacata in Sicilia una abbadìa intitolata di S. Lucia per morte d'un tale abate Barbàra. Il malanno è che io non ne so la diocesi e le circostanze, cioè se richieda che sia ecclesiastico in sacris chi la voglia.
      Conservatevi; comunicate i soliti saluti a Bulga e a Leopoldo; ed io non cesserò mai d'essere il vostro M. Addio.
     
     
     
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      A FRANCESCO CAVANNA - ROMA
     
      Vienna 24 Maggio 1732.
     
      Per quanto io mi sia affaticato a persuader Farinello ad accettar le recite di Roma a tenore degli ordini vostri, non mi è riuscito d'indurlo. Dice che non conviene con l'altre sue direzioni l'impegnarsi così per tempo. Non mi sono contentato della prima negativa, ho aspettato qualche giorno, l'ho assalito di nuovo, e ne ho riportata la medesima risposta. Perduta dunque la speranza di servirvi come avrei voluto, vi rimetto la vostra firma, come inutile nelle mie mani; e mi auguro un'altra volta di essere più fortunato esecutore de' vostri comandi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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