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      Vi dico però che, quando anche in tali poeti non si ritrovasse, non dovrei per ciò astenermene; poiché i lirici e gli epici, parlando essi pensatamente, in materia di locuzione sono soggetti a leggi più ristrette di quello che sieno i poeti drammatici, che introducono persone che parlano all'improvviso; e perciò dobbiamo valerci assai discretamente degli ornamenti de' quali i primi abbondano, ed avvicinarci, quanto si possa senza avvilimento, al parlar naturale, ch'è quello della prosa. Onde pochissime sono le voci ch'essendo permesse al prosatore siano viziose nel poeta drammatico.
      Io credo che vorreste esser digiuno di avermi mai avvertito, tanto vi avrò seccato colla mia prolissità. Soffritela pazientemente; e credete che, quantunque io sia molto quieto per le accennate ragioni su i dubbi che mi proponete, io ve ne sono nulladimeno gratissimo, perché mi confermano nella sicurezza della sollecitudine che avete per i progressi della mia riputazione. Cura tenerissima, obbligantissima e generosissima, che mi farà essere perpetuamente.
     
     
     
     
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      A GIUSEPPE RIVA - LINZ
     
      Vienna 27 Settembre 1732.
     
      Voi vi ritrattate dalle vostre opinioni intorno alla riforma dell'opera mia con eccesso così grande di generosità e sommessione, che par quasi che mi umiliate. Pare, dico, perché so che non può essere, né avendo riguardo alla sincerità del vostro affetto per me, né avendolo alla rassegnazione e riconoscenza con la quale io ricevo le vostre amichevoli insinuazioni.
      So per mille parti quanto siano appassionatamente amici e fautori miei monsignor vescovo d'Apollonia ed il signor conte di Cervellon, so con qual calore illuminano le tenebre ed ostentano qualche leggero merito che i miei scritti debbono forse più alla loro inchiesta che all'abilità mia: né paghi di favoreggiar le mie fatiche difendono la riputazione del mio costume, della quale son io molto più sollecito che dell'altre: onde mi sento per loro carico di tanta riconoscenza, che unita al giusto rispetto che ho sempre professato a queste degnissime persone potrebbe facilmente divenire idolatria.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Settembre Apollonia Cervellon