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      E tali noi siamo a riguardo di lui, se non vogliamo pervertir tanto l'ordine della natura. So che vi sono delle angustie nel commercio continuo nelle quali è ben difficile la pratica di questa massima, e per questo, bench'io sappia che non l'ignorate, procuro di imprimervela nell'animo ripetendola.
      Io sto godendo un potentissimo catarro che mi tormenta. Ma con tutto ciò esco e non me ne do per inteso. La notte passata mi ha cagionato una picciola alterazione che dicono gl'intendenti esser desiderabile in questi casi. Io lo credo senza esaminar la materia, e tiro avanti. Abbracciate per me il nostro caro Peroni, salutate tutti di casa, conservatevi, e credetemi il vostro.
     
     
     
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      A STELIO MASTRACA - VENEZIA
     
      Vienna 4 Gennaio 1738.
     
      Viva il mio riveritissimo signor abate Stelio! Non si poteva con maggior sollecitudine contentare un importuno. Io vi rendo grazie dell'obbligante cura che avete voluto prendere, e mi auguro che il signor Bettinelli (di cui oggi non ho lettere) vi prenda per modello. Sono qui giunte in due settimane due lettere pettinatorie sopra l'Orazione di monsignor nunzio Passionei: hanno la data di Roma, ma non si crede che vengano di sì lontano. Non le ho vedute, ma dicono che sono molto bene scritte, e che monsignore le abbia lette. Spero che questo prudentissimo prelato non s'imbarcherà a rispondere; almeno non gliel desidero.
      Vi prego ne' momenti favorevoli ricordare l'umilissima servitù mia all'eccellentissimo signor cavalier Erizzo, di cui facciamo ogni giorno onorata menzione; né trascurate il medesimo ufficio all'eccellentissimo signor Antonio, e co' due degnissimi cavalieri confidati alla vostra cura.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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