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      A STELIO MASTRACA - VENEZIA
     
      Vienna 8 Febbraio 1738.
     
      Non ho fin ora veduto il componimento che nella vostra carissima del primo del corrente asserite esser già nelle mani del nostro Bertolani: non attenderò ch'egli me ne parli, ma solleciterò io a me medesimo il piacere di vederlo, e di dirvene il mio sentimento con quella innocente sincerità che la vostra esemplare moderazione ha voluto esiggere da me, e che (con tutt'altro che con voi) è la più pericolosa prova dell'amicizia. Io son libero per quest'anno dallo scrivere Oratorii. Si è dato il caso che uno venuto da Milano ha incontrato il soggetto medesimo ch'io m'era proposto. Io non avea incominciato, e con un poco di arte nautica usata a tempo mi è riuscito d'uscir d'intrico. Rallegratevene perché abbisognava veramente di riposo.
      Chi son mai codeste signorine così vantaggiosamente prevenute a mio favore? È il loro nome un mistero? Questa è una nuova specie di crudeltà che non sta bene alla nostra amicizia. Esaltarmi così artificiosamente il merito delle medesime, assicurarmi ch'io sia così favorito da loro, e poi lasciarmi al buio! Il tratto è così piccante che mi fareste quasi quasi correre a Venezia per vendicarmi. Basta... io son sottoposto alla bile, e voglio evitar l'occasione d'esaltarla. Rendete loro almen grazia a nome mio dell'errore in cui sono, toccante il valor de' miei versi: guardatevi di disingannarle e dite ch'io desidero che si verifichi la gentil proposta da loro fatta che le opere... siano la lor delizia; onde.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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