Pagina (167/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
     
      134
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 14 giugno 1738.
     
      Facciamo un poco di parentesi al mal umore: voi ne abbondate, io non ne ho penuria, e la materia è comunicabile. Se ce la fomentiamo a vicenda troveremo la via più corta per impazzare. Moto di mente e di corpo vuol essere per non affogarsi in questo pantano. Non si va a galla senza menar le braccia e le gambe. Questa è la miserabile condizione degli uomini: non possono liberarsi dalla fatica né pure rinunciando a tutte le felicità che promette l'avarizia e l'ambizione; e quando nulla si desideri, conviene ad ogni modo agitarsi per non imputridire come un'acqua stagnante. La tranquillità alla quale continuamente si aspira ha tanta solidità in rerum natura quanto l'imaginata età dell'oro e la sognata felicità degli dei d'Epicuro. Quindi vedete più miseri quelli appunto che abbondano di tutto ciò che a noi manca, perché, oltre i mali universali, soffrono quelli ancora che produce il soverchio riposo, il quale a conto lungo stanca e danneggia assai più di qualunque fatica. Dunque che dobbiam fare? Occuparci, scuoterci, e non crederci più infelici degli altri.
      Ricordi ch'io scrivo a voi e ripeto a me stesso esposto pur troppo alle medesime malattie.
      Salutate gli amici e tutti di casa e credetemi.
     
     
     
      135
     
      A GREGORIO GIACOMO TERRIBILINI - ROMA
     
      Vienna 19 Luglio 1738.
     
      La gentilissima cura di V. S. nel farmi parte de' leggiadri suoi poetici componimenti, e la generosa offerta della sua padronanza ed amicizia, meriterebbero più lungo rendimento di grazie di quello che a me la scarsezza del tempo concede.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Epicuro Luglio