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      La supplico a confermarmi il rinnovamento della sua stimatissima padronanza con alcun suo comando, e pieno di rispetto e stima mi soscrivo.
     
     
     
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      A FRANCESCO D'AGUIRRE - TORINO
     
      Vienna 8 Novembre 1738.
     
      Bisognava dunque tutto un padre Campana per procurarmi una lettera del veneratissimo mio signor conte Aguirre! Io ringrazio il buon demone che ha inspirato a questo degnissimo religioso il desiderio dell'amicizia mia: e quando ancora non fosse egli tale, quale nella vostra felicissima lettera è ritratto, la sola gratitudine mi renderebbe del suo partito. Io l'ho veduto... tardi; perché all'arrivo di lui io mi trovava occupato fra le montagne della Moravia, insieme con la signora contessa d'Althann, a distruggere le fiere abitatrici di quelle selve, e fra la gloria delle numerose spoglie che si riportavano mi era quasi dimenticato della città: tanto che ho differito il ritorno più di quello che per avventura richiedevano gli affari miei. Il primo incontro del vostro raccomandato ha una certa venerabile freddezza che conviene a meraviglia a' caratteri ch'egli sostiene: ma chi s'inoltra poi a parlar seco lo ritrova, come un'ostrica, tanto molle al di dentro quanto pareva duro al di fuori. Mi sono infinitamente compiaciuto nel ragionar con esso lui e ne son partito contento. Voglia il Cielo che le offerte ed attenzioni mie abbiano cagionato in esso un egual senso di me.
      Pur troppo ancora per altre parti mi è nota la sterilità di cotesto terreno; onde non vi cada mai in mente ch'io possa attribuire alla vostra oblivione la mancanza delle notizie fin ora vanamente sospirate.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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