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      Ha fatto ella poi riflessione al decoro del degnissimo autore? Soffrirà egli tranquillamente che la prima faccia del suo nobil volume sia ingombrata dal nome mio? E finalmente, poiché si tratta del mio vantaggio, ha ella considerato il danno che potrebbe quindi derivarmi? Gli scritti miei, per un concorso di fortunati accidenti e per la mediocrità loro incapaci di meritar l'invidia d'alcuno, sono in possesso d'un certo non esaminato compatimento, il quale, come pianta di non profonde radici, si vuol poco esporre perché non cada. Il distinto onore ch'ella vuol farmi mi espone appunto a quell'esame ch'io temo, e mi pone in rischio di perdere il poco per acquistare il soverchio. Il vantaggio dunque de' lodevoli studi suoi, il rispetto del celebre autore e la sicurezza mia chiedono ch'ella cangi pensiero. E dove per avventura così valide ragioni non la distogliessero dal suo primo proponimento, protesto di conoscermi immeritevole di tanto dono, e di non ambire che la permissione di sottoscrivermi.
     
      P. S. Non parlo a V. S. illustrissima del suo affare, perché il signor marchese Bartolommei glie ne scriverà verisimilmente oggi. L'A R. del serenissimo granduca e tutti quelli che lo circondano sono inclinati a favorirla, e spero che ne avrà sollecitamente utili prove. Perché la suppongo curiosa della mia sorte, le soggiungo che la nostra regina (che già ne' primi giorni del suo governo è divenuta l'amore e l'ammirazione universale) si è degnata di farmi comandare e poi di comandarmi di propria bocca di rimanere nel suo real servizio, ma non so fin ora a quali condizioni né con qual titolo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





S. Non Bartolommei