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      Tanto poco avete bisogno del compatimento che addimandate, che io mi rallegro con esso voi della vostra lettera, protestando in sede di buon amico (già che quella di poeta, per malignità del secolo corrotto, non ha corso in alcun tribunale) che in questa mia congratulazione non han parte alcuna le traveggole dell'amicizia.
      Mi consolo che la gentilissima signora contessa vostra consorte si sia felicemente alleggerita del suo carico: né per mio avviso, ben considerato l'affare, dovete molto dolervi della seconda fanciulla che vi ha partorito: oltreché queste sono di grand'uso nel mondo, non v'è eccellente artefice che operi da senno a primo colpo: ciascuno fa pruova de' suoi strumenti: questi sono di quei tratti di penna che si premettono quando si vuole incominciare a scrivere.
      Vi rendo grazie delle novelle che vi siete degnato di comunicarmi, e quando vi rimanga alcun momento d'ozio vi supplico di continuar l'impresa. Non pretendo io né curo un foglietto di quegli del mestiere: mi basta d'esser avvertito da un autor classico di quelle novità che fanno cambiamento al corso solito della macchina, e che s'ignorano con vergogna. Non sono così contentabile nelle nuove che riguardano voi e le cose che vi appartengono: in queste vi supplico d'esser più minuto che potete, sicuro di non esserlo mai abbastanza a proporzione della mia sollecitudine.
      La signora contessa d'Althann ha sommamente gradita la gentil commemorazione che fate di lei, vi ringrazia, vi riverisce, e vi fa lo stesso complimento ch'io vi ho fatto sul parto di Madama.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Althann Madama