Pagina (217/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non si stanchi intanto V. S. illustrissima di procurarmi la continuazione della sovrana benignissima propensione, né aspetti ch'io mi dilunghi a renderle grazie per ora. La grandezza dell'onore che per suo mezzo io ricevo è misura non men del mio debito che della gratitudine e dell'ossequio col quale sarò fin ch'io viva.
     
     
     
      190
     
      A LUIGI DI CANALE - VIENNA
     
      Czakathurn 5 Gennaio 1742.
     
      Mancandomi già da sei e più ordinari le lettere d'Italia e di persone che in tredici anni non hanno mai trascurato una sola settimana il costume di scrivermi, ho creduto che quelle del veneratissimo signor conte di Canale corressero la medesima sorte: vi rendo umilissime grazie d'avermi disingannato con la gentilissima scritta in data de' 27 dicembre, perché non saprei esprimere a quante fastidiose induzioni servisse di fondamento questo che a me pareva misterioso silenzio. Noi siam qui tutti in buona salute, e questa presentemente è l'unica circostanza piacevole della nostra dimora: per altro la stagione che ha incominciato già da qualche tempo ad incrudelire, e che di giorno in giorno peggiora, obbligandoci al tepore delle camere riscaldate, ci defrauda tutti i piaceri della campagna. Non abbiam compagnia che interrompa il noioso tenore della nostra lunga solitudine, e quella che abbiamo non rende quel che ci toglie. Le lettere degli amici, che dovrebbono consolarci, vengono sempre gravide di poco felici novelle, e le melanconiche idee che ci formiamo in leggendole, per mancanza di nuovi oggetti che le disfacciano, rimangono sempre intatte da un ordinario all'altro a turbarci la fantasia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Gennaio Italia Canale