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      S'incontra oggi mai sė di rado chi sappia accrescere il prezzo delle beneficenze prevenendo quello delle preghiere, che tutte le antiche prove che Vostra Eccellenza mi ha date di cotesto suo incomparabile costume non bastano a defraudare il merito della veritā alle ultime che ne ricevo. Sedotto ora dalla pratica de' comuni offici sarei quasi trascorso ad un rendimento di grazie ed alle suppliche della continuazione del suo patrocinio: ma fortunatamente m'avveggo che queste farebbero sospettare in me una ingrata ignoranza della loro inutilitā, e che a quello ha compėto (quanto č permesso all'inefficace gratitudine de' miei verso i suoi pari) la confessata conoscenza del proprio debito. Onde, sospirando di poter sollecitamente in persona assicurarla di questa, con mille replicate proteste del mio divoto rispetto le faccio umilissima riverenza.
     
     
     
      197
     
      AD ANTON FRANCESCO GORI - FIRENZE
     
      Vienna 7 Luglio 1742.
     
      Dal segretario del signor marchese Ginori mi fu consegnato fin dalla settimana scorsa il bellissimo Sannazzaro accompagnato da una obbligantissima lettera di V. S. illustrissima. Sperai d'averlo sollecitamente legato e poterle scrivere con quegli applausi e congratulazioni alle quali mi ha preparato il dovuto altissimo pregio in cui tengo il celebratissimo traduttore; ma da che l'inesplicabil lentezza di questi artefici mi differisce tuttavia cosė sospirato piacere, non voglio almeno soffrir la taccia di trascurato. Le rendo dunque intanto vivissime grazie del dono, non men prezioso per il suo proprio valore che caro a me come nuovo argomento dell'affetto del gentilissimo donatore.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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