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      Non saprei come renderle grazie dell'obbligante disegno d'indirizzarmi la pubblicazione della sua egloga filosofica: io ne sono già mortificato prima che ella lo eseguisca. Se ella ha per me quella bontà della quale senza ingratitudine io non potrei dubitare, la priego di non amareggiarmi la soddisfazione di vedermi da lei reputato degno di quest'onore con dare occasione agli altri di disingannarmi. Potrà essermi molto più vantaggiosa la sua parzialità, dove men solennemente pubblicata non faccia rivocare in dubbio l'integrità de' suoi giudizi sopra gli scritti miei. Taccio l'indubitata verità, della quale io sono purtroppo persuaso, di non meritar questi omaggi, perché la difficoltà di far giustizia a se stesso rende troppo malagevole la prova di questo mio sentimento, usurpato comunemente nel modesto apparente linguaggio del commercio civile. L'esorto bene a riflettere che questi ossequiosi tributi sono mezzi da impiegarsi per procurare alle lettere i favori della fortuna, con la quale io sono poco d'accordo, vendicandosi ella giustamente dell'alto disprezzo nel quale io l'ho sempre tenuta.
      Al dottissimo nostro quanto gentile signor Lami, dopo i dovuti ringraziamenti e riverenze, la priego di render testimonianza dell'alto pregio in cui io giustamente lo tengo, e di quanto io mi rechi ad onore una così invidiabile amicizia.
      Ed augurandomi facoltà di corrispondere all'eccesso della sua gentilezza, pieno di vera stima mi sottoscrivo.
     
     
     
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      A LUIGI DI CANALE - VIENNA
     
      Frain 1 Settembre 1745.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Lami Settembre