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      E questa medesima che presentemente vi scrivo è una usurpazione ch'io faccio di me alla comunità impiegata a divertirsi. Ma non ho potuto soffrir più lungamente il peso di questo debito, a cui soddisfo come posso frettolosamente per non sentire i rimproveri di chi mi aspetta.
      Sappiate dunque che prima di partir di Vienna, a dispetto della mia fretta, io parlai seriamente del vostro affare al signor conte di Canale. Lo trovai voglioso, non che propenso a servirvi. Egli mi disse d'aver ottenuta permissione di far una corsa a Torino, che alla metà di settembre vi sarebbe, e che sperava secondar meglio di persona che per iscritto le vostre istanze: tanto più ch'egli non avea carteggio regolato col ministro, a cui conveniva scrivere. Ora sento da lui che gli affari non gli permetteranno così presto d'allontanarsi da Vienna, ed io gli ho replicato che si ricordi delle mie premure a vostro vantaggio. Non dubito ch'egli mi compiacerà. È troppo onesto cavaliere, ed ha troppa stima per voi e amicizia per me per poterne dubitare.
      Alla gentilissima sacerdotessa non trascurate di far mille riverenze a mio nome. Ricordatevi di tenermi presente alla memoria del signor marchese d'Ormea e del signor conte della Rocca. Amatemi come io vi amo, perdonate la fretta e credetemi invariabilmente.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Joslowitz 7 Ottobre 1745.
     
      Sia con vostra pace l'incomoda folla degli affari che vi premono, non lascia di consolarmi, benché voi ve ne lagniate nella amabilissima vostra del 18 di settembre.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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