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      Onde spero che non pretenderete da me una condescendenza che mi renderebbe meno degno della vostra amicizia.
      Ma già la mia lettera è stata lunga abbastanza per punirvi del vostro lungo silenzio: comincio ad aver compassione di voi; onde, per non seccarvi affatto, tanto più che, essendo voi maritato, vi sarebbe il pregiudizio del terzo, v'abbraccio teneramente, vi prego a conservarmi e la vostra persona e l'amor vostro ed a credermi invariabilmente.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 12 Marzo 1746.
     
      Spero che all'arrivo di questa che risponde a due vostre, l'ultima delle quali è del 26 del caduto, avrete già eseguita la mia insinuazione facendo riverenza al nostro degnissimo signor cardinale Paolucci.
      Se non vi sarà difficile l'accesso a lui (come spero) vi prego a frequentarlo quanto gli affari vostri permettono. Non dubito che esperimentarete in lui quell'adorabile carattere ch'io procurai già di farvene e che mi saprete buon grado di così invidiabile acquisto. Godo che abbiate gustato un breve respiro dalle vostre fatiche, e desidero che vi siano profittevoli quelle che nuovamente vi sovrastano. Io sto passabilmente bene, e starei meglio se le vicende dell'estremo caldo e dell'estremo freddo avessero minore influenza su i miei cancherini. I quali, benché stanchi, non lasciano dimenticarmi di loro. L'inverno non può durare eternamente, onde la mia lusinga è ragionevole. Ricevei una lettera del nostro buon padre a cui vi prego baciar la mano per me, assicurandolo ch'io scrissi immediatamente al signor Perroni, da cui avrà avuto pronti riscontri della mia obbedienza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Marzo Paolucci Perroni