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      Oggi scrivo al signor cardinale Paolucci, e voi occupate luogo nella mia lettera. Datemi notizie di lui, custodite la vostra salute ed amatemi, ch'io sono e sarò sempre il vostro.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 9 Aprile 1746.
     
      Benché avendovi scritto l'ordinario scorso non abbia oggi materia per una lettera, pure essendo questa la settimana de' rimorsi rispondo (ancorché superfluamente) alla carissima vostra del 25 del caduto, desideroso di compensare qualche omissione passata con questa scrupolosa esattezza presente. Godo sempre più che abbiate ritrovato il nostro degnissimo cardinale Paolucci quale io ve l'ho descritto; e torno ad assicurarvi che io non ho conosciuto persona più appassionata di esser utile agli altri. Se non gli riesce, non è sua colpa, e la sua fortuna (benché eminente) è troppo piccola, proporzionata al suo cuore. Mille volte io ho dissimulato con esso lui il bisogno che avrei avuto dell'opera sua, vedendolo tanto carico di sollecitudini per altri, che non gli rimaneva tempo di ricordarsi di se medesimo. Senza avvertimento che voi userete la medesima discretezza regolando la frequenza delle visite vostre e quella delle vostre preghiere con la riflessione che non gli siano incomode le prime, e rare ed opportune le seconde.
      Tempo fa mio padre mi comandò di fargli pagare qualche piccola somma straordinaria. Io l'ubbidii scrivendolo al signor Perrone, e non ho poi saputo altro. Vi prego informarmene per mia regola, senza farne negozio. Perché mi dorrebbe che la mia prontezza per qualche errore non avesse prodotto il dovuto effetto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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