Pagina (323/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ho incominciato a scriverle come non affatto inutili a' candidati di Parnaso, ma questa mia scomposta macchinetta interrompendone il filo, me ne ha estremamente intiepidita la voglia; onde non so quando o se mai porrò mano al lavoro. Il trattato di Plutarco dell'educazione de' fanciulli, ad istanza pure del mio conte di Canale che procura di rendere utili gli studi suoi ai doveri di padre e di cittadino, è stato nella fucina medesima già in buona parte volgarizzato: ma l'opera, più florida a dir vero che succosa, non ha stimolato abbastanza la nostra avarizia per affrettarci a terminarla. La traduzione della Poetica di Aristotile abbiam creduto che avrebbe fatta assai utile e decente compagnia a quella d'Orazio, già alcun tempo fa terminata, quando evitando con ugual cura e la licenza francese e la superstizione italiana si fosse da noi potuto accoppiare in guisa la chiarezza alla fedeltà, che né su l'orme dell'erudito Dacier si fosse costretto Aristotile a dire ciò che a noi fosse paruto bene ch'ei dicesse; né su quelle per l'opposto del dottissimo Castelvetro si fosse presentata al pubblico una esposizione più tenebrosa del testo. Ma... non vi raccapricciate, caro amico, al nome di Aristotile, non mi dichiarate così subito il signor Simplicio del Galileo, né crediate ch'io creda, siccome il vostro Malebranches suppone di chiunque non calpesta lo Stagirita, che bastando all'Onnipotente la sola cura di creare gli uomini con due gambe, abbia poi commesso ad Aristotile tutta quella di renderli ragionevoli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Parnaso Plutarco Canale Poetica Aristotile Orazio Dacier Aristotile Castelvetro Aristotile Simplicio Galileo Malebranches Stagirita Onnipotente Aristotile