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      Sovvengavi scrivendo al padre Paoli (oltre i saluti dell'eccellentissima contessa d'Althann e le mie riverenze) di fargli presente che con la speranza di ricuperarlo impresso si è questa dama indotta a privarsi del noto manoscritto: e ch'io l'ho di ciò assicurata su la vostra fede. Cadendovi in acconcio, non trascurate di riverir distintamente a mio nome codesto degnissimo signor conte di Richecourt. È verissimo che in casa di questo signor conte di Canale, s'io non ho potuto approfittarmi del vantaggio della sua consuetudine così lungamente come avrei desiderato, ne ho per altro goduto abbastanza per conoscere distintamente quanto sia egli debitore alla natura ed a se stesso della poco comune misura del merito suo. Io vi sono infinitamente tenuto d'avermi ricercato nella sua memoria, e vi sarò riconoscente se avrete cura di tratto in tratto di far sì ch'ei mi vi rinvenga tra la folla delle altre idee o più gravi o più utili o più ridenti.
      Soffro l'eccesso della vostra stima per me come prova di quello della vostra amicizia, di cui sono avido a segno che supero il rossore di doverla ad un inganno: continuate ad amarmi, ma senza predicarne i motivi: io tremo che non v'incontriate una volta in qualche anima pia che per impulso di carità cristiana intraprenda d'illuminarvi. Con l'incomodo tenore di mia salute confesso che non sta perfettamente in equilibrio la mia tolleranza: la carriera è lunga e la filosofia è zoppa. Io non so né che influisca né come comunichi la nostra macchina con l'anima nostra, essendo sostanza di così diversa natura: ma sento più vivamente di quel che vorrei che questa mia povera animetta paga i difetti del fodero suo mal sicuro.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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