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      Amatemi quanto io v'amo, che non sarà poco; e credetemi a ogni pruova il vostro.
     
     
     
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      A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - DRESDA
     
      Vienna 16 Marzo 1748.
     
      Sia lodato il padre Anchise, ché pure al fine nell'ultima vostra carissima del dì 11 del corrente vi veggo persuaso della favorevole decisione su la nota disputa. Tantae molis erat dunque il convincervi che in me abbia più forza la ragione che il partito o la grazia? Pazienza.
      Vi ringrazio del pagamento del Boileau ed attendo gli ordini vostri per rimborsarvene. Al signor Walther non rispondo per non moltiplicar lettere. Potrete dirgli, così piacendovi, ch'io presterò quanto ho promesso quando egli mi persuada dell'eleganza della nuova edizione. Per persuadermene, convien ch'egli mi mandi qualche saggio. Piacendomi questo, io incomincerò a trasmettere le opere corrette. Se vedrò che l'affare vada di buona fede, io continuerò a servirlo ne' termini del mio impegno: in caso contrario, lo pianterò, come è giusto, nel bel mezzo dell'opera. È bene ch'ei sappia dunque i miei sentimenti non inumiditi, per evitar poi le querele possibili. Aggiungete a questo che, se egli chiama carattere italiano il corsivo, io non son di parere ch'ei se ne serva per le opere mie. Sarà comunemente più gradito il rotondo quale è quello del Boileau, purché sia più grandetto e che la carta sia tale che lasci margine sufficiente. Si spieghi poi con esso voi su gli ornamenti. E convenite seco di qualche esemplare per me, giacché si tratta all'ebraica.
      Conservatevi il meglio che sapete, ed amate il vostro tenerissimo.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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