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      V'è per altro tuttavia una considerabile moltitudine di seccatori che trovano la sua voce molta ma falsa stridula e disubbidiente, a segno che non sforzandola non attacca e sforzandola riesce per lo più aspra. Dicono ch'egli non ha giudizio nel cantare, perché prende spesso impegni che non può eseguire e rimane a mezza strada: dicono che ha cattivo gusto ed antico, e pretendono di riconoscere in lui le rancide girelle di Nicolino e di Matteuccio. Gridano che non s'è mai rappresentato così male come egli rappresenta, che ne' recitativi pare una monaca vecchia, che in tutto quello ch'egli canta regna sempre un tòno lagrimevole di lamentazioni da far venire l'accidia all'allegria. Confessano che tal volta ei può dilettare all'eccesso; ma riflettono che questo caso è molto incerto, come dipendente da' capricci della sua voce e della sua testa, onde non paga il molto che fa soffrire. Avvertite ch'io riferisco e non decido; anzi protesto che ho per questo virtuoso tutta la stima ch'ei merita. La disgrazia della prima sera, questa divisione di vóti, e la poca sicurezza ch'egli ha d'aver conseguito quello dell'augustissima nostra padrona, principessa, come sapete, molto illuminata nella musica, l'hanno eccessivamente umiliato, di modo che non lo riconoscereste alla sua presente modestia e rassegnazione. Se potrà continuar così, spero che acquisterà molti de' vóti che gli mancano.
      La nostra contessa d'Althann, che in questa occasione si è molto ricordata di voi, vi manda mille saluti.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Nicolino Matteuccio Althann