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      Il conte di Canale vi saluta cordialmente. Non trascurate voi di raccomandarmi alle orazioni della vostra sacerdotessa; amatemi come io vi amo, e credetemi costantissimo.
     
     
     
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      AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
     
      Vienna 18 giugno 1749.
     
      Basta per me che partano dalle venerate mani di Vostra Eccellenza perché risveglino nell'animo mio le lettere cento non ordinari moti di vanagloria e di compiacenza; ma l'ultima, ch'io ricevo in data del 27 del caduto, aggiunge alla solita efficacia la sospirata novella della giustizia che si rende da cotesto pubblico al merito non comune del nostro amabilissimo Monticelli. Questa testimonianza tanto superiore a qualunque dubbiezza mi ha validamente munito contro le notizie affatto opposte che questo Caffariello asserisce aver ricevuto di Napoli. Mi sarei sempre lusingato, che un poco di rivalità di professione, secondata dall'adulazione di qualche amico, avesse potuto alterare il vero: ma da quella mendicata tranquillità a questa che mi inspira il venerato foglio dell'Eccellenza Vostra v'è la gran distanza che si trova fra una induzione ed un'evidenza.
      Lunedì dell'antecedente settimana tre ore innanzi il mezzodì abbiam qui goduta l'inaspettata visita d'un terremoto, animale quasi affatto sconosciuto in queste regioni. Non fu certamente leggiero, poiché non v'è presso che veruno che non l'abbia sentito, e se non ha cagionato danni nella città ne ha prodotti ne' contorni, fra' quali il più degno d'osservazione è l'improvvisa scaturigine d'un'acqua incognita, che ha inondato considerabil tratto di terreno.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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