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      Oh questo è pur troppo vero, e non intraprendo difesa. Il peggio dell'affare si è che questa nuova inclinazione ch'io mi sento a cicalare è uno de' molti dolorosi sintomi che mi convincono che invecchio. Dovrei veramente corregger oggi l'errore lacerando questa lettera invece di mandarla alla posta: ma rifletto che, s'io sono colpevole, Vostra Eccellenza non è innocente: non han data picciola occasione all'enorme lunghezza di questa l'eccessive lodi delle quali ha caricate Vostra Eccellenza le precedenti mie lettere: onde un pochetto di noia è castigo ben meritato dalla poca carità con la quale va ella secondando la vanità d'un povero poeta.
      La nostra degnissima signora contessa d'Althann pensa nella prossima settimana di partir per Moravia all'annua solita villeggiatura: io partirò seco, o la seguirò poco dopo. Si figuri Vostra Eccellenza le tenere commissioni che ricevo da lei tutte le volte ch'io dico di scrivere a Napoli.
      Questa sera si rappresenterà in questo teatro per la prima volta l'Achille in Sciro. La musica di Jumella alle prove ha ecceduto di molto la grande espettazione che si avea di lui.
      Ecco un'altra lettera di Vostra Eccellenza del 29 luglio; per oggi non ho tempo che d'accusarne la ricevuta. È tardi, e l'ho seccata abbastanza. Al veneratissimo signor principe suo consorte la priego di tener presente il mio costante rispetto: al signor marchese di Galatone il rossore col quale ho lette le obbliganti sue e parziali espressioni: ed a se medesima l'invariabile tenore di quell'antico riverentissimo ossequio, con cui sono stato e sarò sempre.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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