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      Io reprimo in grazia dell'amicizia que' moti d'invidia che sento serpeggiarmi nell'animo alla notizia d'una decisione così gloriosa per voi; ma non mi prometto la medesima virtù per difendermi al vostro ritorno da quelli della gelosia. Converrà far patti chiarissimi, stabilir confini, abolir le scorrerie e non trascurar provvidenza che possa conferir alla scambievole tranquillità.
      Il mio caro N.! (s'egli fosse ancora costì) abbracciatelo mille e mille volte in mia vece, ditegli che il suo nome, il suo merito, la sua parzialità a mio riguardo, e tante e tante adorabili sue qualità sono da me gelosamente conservate nel tesoro delle mie più care ed onorate memorie: ditegli ch'io sono entrato sempre a parte non meno delle felici che delle avverse sue vicende: e ditegli che il piacere di rivederlo sarebbe per me uno de' frutti più desiderabili del consigliato viaggio d'Italia.
      Non scrivo oggi al vostro venerato pupillo: manca il tempo, la materia ed il bisogno, potendo voi dirgli per me le tenerezze ch'io gli scriverei. Spero che il serbatoio della sua fecondità sia in sicuro, e desidero d'averne notizia per consolar le persone che possono avervi interesse.
      La nostra degnissima contessa d'Althann, a dispetto della perversa stagione, fa invidia alla bella gioventù del paese; vi ringrazia e vi aspetta: ma io con maggior impazienza di lei, perché l'impiego di vostro sostituto nelle minchiate non si adatta molto all'impertinenza della mia testa, né ai limiti del mio poetico erario.
      Amatemi ch'io sono e sarò sempre.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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