Pagina (547/1548)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E se non sarŕ qualche persona appassionata, tutti ve ne parleranno cosě.
      Oh quanto si č compiaciuta la contessa d'Althann del capitolo che mi scrivete per lei! Ella e tutte le dame della sua compagnia, alle quali ho letta una parte della vostra lettera nel giardino che voi conoscete, hanno gridato in coro che io vi dica, ch'io vi faccia, e che so io? I rallegramenti, i saluti, le memorie ed i panegirici non entrarebbero in una risma di carta; ed io convien che finisca, se voglio che la posta riceva questa lettera. Addio, amatissimo gemello: conservatevi gelosamente a voi, agli amici e particolarmente alla costante tenerezza del vostro.
     
      Duetto per il Demetrio nel luogo dell'aria Non so frenare il pianto:
     
      Dem.
      Mio bel nume, ah non scordartiDel tuo povero pastor.
      Cle.
      Son regina: io piango: e parti!
      Legge barbara d'onor!
      Dem.
      Ah non perder la costanza.
      Cle.
      Ah non cedere al martěr.
      a 2.
      Non fo poco, o mia speranza,
      A lasciarti e non morir.
      Dem.
      Dči pietosi,
      Cle.
      Amici dči,
      a 2.
      In quel cor reggete il mio.
      Qual coraggio aver potrei
     
      Nel veder la/lo, oh Dio, languir?
      Dem.
      Mio bel ecc.
     
     
     
      386
     
      A FRANCESCO D'ARGENVILLIČRES - ROMA
     
      Vienna 15 Giugno 1750.
     
      Con l'amabilissima vostra del 30 del caduto ricevo la notizia del nuovo deposito fatto da mio fratello e del danno da lui sofferto per la sorpresa dell'inaspettato editto: del qual danno vi prego di ristorarlo a mio conto, a tenore del picciolo ordine che ve ne sarŕ da lui presentato.
      Il desiderio che dimostrate della mia venuta in Roma vi assicuro, senza finzioni poetiche, che aggiunge stimoli alla voglia che ne avrei.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Althann Demetrio Dio Giugno Roma