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      Al signor conte della Rocca ed al signor marchese d'Ormea fate presente l'ossequio mio, alla vostra amabile sacerdotessa la mia costante divozione, ed a voi medesimo la tenera stima con la quale sono e sarò sempre.
     
     
     
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      AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
     
      Vienna 29 Giugno 1750.
     
      Oltre le mie faccende ed i miei amabili cancherini, questa volta si è mischiata un poco di malizia fra le cagioni per le quali ho alquanto differito di rispondere all'ultimo suo veneratissimo foglio. Trovai Vostra Eccellenza in quello così irritata contro di me, per non aver io potuto eseguir gli ordini suoi e secondar l'impazienza mia nel viaggio proposto, che ho creduto necessaria e prudente destrezza il lasciar tanto di spazio al suo bel cuore, che bastasse a mettergli in calma ed a mitigare i moti dell'obbligante sua collera: della quale per altro io sono non meno riconoscente che superbo. Io son certo che a quest'ora ella sarà meco placata: che avrà già considerato che viaggi di questa sorta non si fanno di sola volontà: che le poste son molte: ch'io non sono più ne' miei bei giorni: che non è più per me il correr la terra all'uso degli antichi eroi: che ho pur qui qualche affare a cui convien lasciare un supplemento della mia presenza: ch'io non son tutto mio, e che finalmente queste ed altre circostanze sono quei maledetti pifferi che hanno bisogno di cura per accordarli, e che se io non giungo a poterlo fare (come desidero e procuro) son più degno di compatimento che di rimprovero. Sarebbe bella che Vostra Eccellenza si sdegnasse meco perch'io sono sfortunato.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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