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      Se mai volessero compiacermi possono fare essi stessi la cassetta, e farla consegnare al signor Briotti; e voi in questo caso pagherete a mio conto le spese che occorreranno. In contrario pregateli a mio nome di parlare in maniera che io non abbia a pensarvi più. Addio, conservatevi, ch'io sono sempre.
     
     
     
      404
     
      A FRANCESCO D'ARGENVILLIÈRES - ROMA
     
      Vienna 20 Agosto 1750.
     
      Nell'atto di partire per l'annua villeggiatura di Moravia rispondo in fretta alla obbligantissima vostra dei 29 dello scorso, in cui mi date contezza dell'ultimo deposito di scudi 21 fatto da mio fratello: diligenza della quale non so rendervi grazie abbastanza.
      Voi mi disfidate in botanica, e io ringrazio il Cielo che il viaggio mi somministri un plausibile pretesto per evitare il cimento. Capperi! Io conosco appena i cardi e l'ortiche, e voi mi parlate di dittami e di panacee? Ma il postiglione s'inquieta. Addio, amatemi quanto io vi amo e vi stimo, e credetemi a qualunque prova il vostro.
     
     
     
      405
     
      A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
     
      Vienna 20 Agosto 1750.
     
      Parto a momenti per l'annua mia peregrinazione in Moravia, della quale ho veramente bisogno più che altre volte, per una febbretta che mi perséguita. Mi riuscì quattro giorni sono di ritrovare il nostro conte Losi (cosa non facile); e nel rinnovargli le mie istanze per voi mi disse che l'imperatore credeva che il beneficio da voi richiesto fruttasse sessanta scudi il mese. Io risi del supposto e lo pregai a disingannar la Maestà Sua. Fatelo ancor voi nella mia assenza. Addio, ché ho troppa fretta.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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