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      Voi non sapete scrivere senza aggiunger nodi alla mia gratitudine e sproni alla mia tenerezza. Mi compiaccio nulla di meno delle vostre querele come di nuovi argomenti dell'amor vostro: non vi parrebbero così rari i miei caratteri se foste meno parziale dello scrittore. Assicuratevi che siete perfettamente corrisposto, e che, se non ne avete più frequenti testimonianze, è solo perché io non voglio o non deggio abusar de' pochi momenti che (nelle circostanze in cui siete) possono rimanervi disoccupati. Dal rammarico ch'io provo nell'inaspettato inciampo della nostra spedizione in Saragoza argomento quello del povero signor Lodovico, che si trova a pericolo di naufragio a vista della terra promessa. Sarebbe veramente cosa da disperarsi quel perdere il frutto di tante e tante fin qui fortunatissime cure. Ma non lo temo: voi siete il primo mobile di questo affare, ed i vostri influssi non possono essere infausti. Tutto quello che può temersi si è che rimangano inefficaci quando si tratta di me, perché allora vengono alle mani la malignità della mia con la benignità della vostra fortuna, e la pugna resta indecisa. Io considero intanto come un felice augurio del rimanente della spedizione l'arrivo degli arnesi e la compiacenza con la quale voi ne parlate. Essi sono diligentemente lavorati, ma la magnificenza de' medesimi ha dovuto limitarsi alle leggi da voi prescritte al lavoro. Nulladimeno è gran pregio dell'opera l'esser nata fra le mani d'un commissario novizio, a cui il desiderio di ben servirvi ha tenuto luogo d'esperienza.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Saragoza Lodovico