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      Da chi potrei sperarlo mai più savio, più esperimentato o più parziale? Eseguite, come vi piace, o non eseguite l'impiego; io voglio più tosto errar con voi che indovinarla con chicchessia. Solo due cose vi prego d'aver presenti nel caso che vi piaccia di ridurre ad effetto ciò che mi proponete: la prima, che possono darsi de' casi d'aver bisogno di parte o di tutto l'impiegato danaio; e la seconda, ch'io non posso onestamente permettere che, accrescendosi a vantaggio mio il lavoro de' vostri subalterni, non ne riportino essi il proporzionato guiderdone. Onde istantemente vi supplico, quando l'impiego succeda, a destinar loro un annuo riconoscimento e darmene debito ne' conti nostri.
      Per augurar molto a me stesso, mi auguro facoltà di contraccambiar degnamente la generosità vostra, siccome ne contraccambio l'affetto, che mi farà esser perpetuamente il vostro.
     
     
     
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      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 16 Novembre 1750.
     
      Non ho oggi vostre lettere che richiedano risposta, non ho materia da proporvi: non vi è novità nella mia salute, onde ho detto. Aspettate. Il nostro generoso e gentilissimo signor d'Argenvillières mi obbliga all'eccesso e non so spiegarvi a qual segno io son sensibile a tante ripruove d'una tenera, sincera e disinteressata amicizia. Vi prego di far seco in persona quello che non è permesso di fare a me in questa distanza: e di suggerirmi, se mai vi venisse in mente, che cosa potrei mai far io che gli fosse grato. I soliti doveri e saluti in casa; conservatevi e credetemi.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





Novembre Argenvillières